Memory Up presenta raggiungere i risultati: ecco l’alleato che non sapevi di avere

Raggiungere i risultati: l’alleato che non sapevi di avere

Autore: Fabio Scarnato

I meccanismi del cervello umano sono un campo della scienza che continua ancora oggi a riservare sorprese. Il sistema di attivazione reticolare (SAR) è un sistema da cui abbiamo imparato diverse cose… ed è proprio una di quelle strutture i cui effetti su di noi sono davvero al di là di ogni immaginazione!

In questo articolo non solo ne analizzeremo il compito e l’influenza che può avere sulla mente ma, soprattutto, capiremo come “parlare” con esso per usare il suo potere magico a nostro favore… e non contro di noi.

Con l’aggettivo “magico” non intendo pseudo teorie mistiche o promesse sensazionali. Mi sento di usare questo aggettivo perché il SAR può aiutarci a ottenere ciò che desideriamo in maniera indiretta, silenziosa e inaspettata!

IL GENIO DELLA LAMPADA NASCOSTO DENTRO DI TE

Tra le opere che la Disney ha prodotto c’è il film d’animazione Aladdin. Da questo film è diventata celebre la figura del genio della lampada, uno spirito che, una volta evocato, era in grado di realizzare fino a tre desideri. Aladdin riesce a farlo apparire la prima volta per caso: non sapeva che fosse nascosto nella lampada! 

Ecco, anche il SAR se ne sta nascosto, ma in realtà lui ci ascolta e cerca sempre di esaudire le nostre richieste.

“Ma io non gli ho chiesto nulla, non sapevo nemmeno che esistesse!”, vero? 

Il fatto è questo: il nostro “genio personale” non è dotato di coscienza come quello di Aladdin, perciò dobbiamo stare noi attenti a cosa gli comunichiamo.

Capiamo però innanzitutto in che modo parliamo con esso (senza saperlo), con un approccio più scientifico.

LA FUNZIONE BIOLOGICA DEL SISTEMA DI ATTIVAZIONE RETICOLARE

Il SAR rappresenta una rete di neuroni il cui compito principale è quello di agire come un filtro… di che cosa?

Di segnali in entrata.

Esso permette a certi messaggi di entrare e blocca gli altri. Chi decide cosa ha il permesso di entrare e cosa no è proprio la nostra mente, con i suoi pensieri e le sue convinzioni. Il cervello cerca infatti costantemente elementi che rafforzino le proprie credenze, che aiutino a dimostrare le nostre tesi o a raggiungere i nostri obiettivi.

In pratica dunque, in base a ciò che “ci passa per la testa” il SAR decide a cosa i nostri sensi di percezione devono fare più attenzione.

Siccome questo ordine avviene senza che ne siamo consapevoli, elementi che attorno a noi sono sempre passati inosservati colpiscono adesso, con gran sorpresa, la nostra attenzione. Lo stupore avviene perché soltanto ora il SAR ha orientato il suo sguardo verso di loro: prima guardava altrove. 

Il SAR è come un radar: quando si accende ti segnala tutti gli aerei in volo, come se comparissero all’improvviso, ma loro ci sono sempre stati!

Ma facciamo un esempio davvero pratico: ti è mai successo di voler comprare un vestito o una macchina, o qualsiasi altra cosa e, mentre passano i giorni a pensarci sopra, inizi a vederla dappertutto? 

Difficile che tu abbia azzeccato l’ultima moda o la novità del mese, almeno non tutte le volte!

Cosa è successo quindi? 

Quell’oggetto c’è sempre stato, ma adesso il SAR ha focalizzato la tua attenzione su quell’oggetto e ti segnala con forza tutto ciò che lo riguarda.

In altre parole ti ha reso più attento e recettivo esclusivamente verso quella cosa!

Il SAR è sempre attivo, c’è sempre qualcosa che riceverà un’attenzione maggiore. Certi stimoli poi sono sempre prioritari: scommetto che, quando sei in giro e senti chiamare il tuo nome, ti giri anche se sai che non ci sono amici nelle vicinanze. Qualsiasi altro nome, ovviamente, non ha lo stesso effetto!

Ma come il SAR si comporta con gli oggetti fisici, allo stesso modo lo fa con concetti astratti. 

E qui sta l’aspetto più interessante e straordinario: 

se ci poniamo determinate domande, il SAR ci farà focalizzare sugli elementi che possono fornirci delle risposte; se maturiamo certe credenze, il SAR accoglierà dall’ambiente esterno con più favore quei segnali che le confermano, anche se negative.

Ecco allora che diventa importante osservare quali messaggi decidiamo di far passare al setaccio dal nostro SAR.

IL SAR E LA LEGGE DELL’ATTRAZIONE

Ti è mai capitato di iniziare una giornata male… e finirla peggio? 

A volte sembra che le sfortune ci arrivino una dietro l’altra mentre per altri sembra che “piova sempre sul bagnato”.

Nello sviluppo di queste giornate, ma anche in quello di settimane intere, il SAR ci mette il suo zampino. 

Ma in che modo?

Abbiamo detto che il SAR è un filtro a servizio della nostra mente per setacciare le informazioni e i segnali che, consciamente o meno, cerchiamo. 

Il nostro inconscio desidera avere sempre ragione, detesta formulare ipotesi sbagliate. 

Di conseguenza, se nella mia mente temo ad esempio che non riuscirò a passare l’esame, ogni indizio che rafforza questa credenza sarà molto più visibile di un aiuto a superare la prova…

Se penso di non essere bravo nel mio lavoro la mia mente partirà sempre con l’intenzione di trovare prove che sostengano la mia tesi, anche le più piccole. Si concentrerà sempre su ciò che faccio male invece che su ciò che faccio bene…

In poche parole, il SAR permette alle nostre profezie di autoavverarsi.

Ma finora abbiamo visto solo esempi negativi, cosa avviene se invece abbiamo pensieri positivi?

Il contrario di quello visto con le credenze limitanti!

La legge dell’attrazione, resa celebre dal documentario “The Secret”, parla del potere della mente di influenzare la nostra realtà: ciò che visualizziamo si realizza. Proprio partendo dall’avere pensieri positivi.

Non è però una bacchetta magica ciò che fa avvenire le cose: la vera forza scientifica (che appare magica), autrice del successo della legge dell’attrazione, è il SAR!

Allora come possiamo chiedergli di portarci davvero ciò che vogliamo?

COME CAMBIARE: PENSIERI POSITIVI E CHIRURGICI

Immagina di essere davanti al genio della lampada. Desideri un’automobile nuova bellissima. Il genio batte le mani e compare una Ferrari rossa… ma tu magari in realtà volevi una Ape-Car blu elettrico con dei fiori stampati sulle portiere! Perché hai una passione per quel tipo di veicoli e hai un concetto di bellezza particolare.

Il genio della lampada non sa leggerci nel pensiero per capire quale è la definizione di “bello” per noi. 

Uscendo dall’esempio, se formuliamo richieste o ci poniamo obiettivi generici e vaghi, il nostro SAR non è in grado di aiutarci a trovare la soluzione migliore!

“Caro amico SAR, voglio trovare un lavoro ben pagato”. E il SAR pensa: “d’accordo, ma ce ne sono tanti e richiedono competenze diverse, come posso aiutarti ad attrarre l’annuncio di lavoro giusto, se non so cosa vuoi fare di preciso?”

Il SAR è costretto a dare delle interpretazioni!

Troppo spesso poi siamo focalizzati su ciò che non vogliamo, invece che su ciò che desideriamo! Il nostro inconscio perciò è concentrato a evitare e allontanare quello che non ci piace… e non presta attenzione ai segnali e alle opportunità che ci avvicinano ai nostri desideri!

Inoltre la nostra mente non riconosce la parola “non”. 

Se ci dicono “non pensare al tuo cuscino”… per un attimo avremo comunque visualizzato il cuscino. Il SAR potrebbe farci incontrare sempre quello che non vogliamo, perché ignora il comando “non”!

Dunque, per fare le richieste giuste al nostro genio della lampada interiore, Antonella Sgobbo (Co-Fondatrice di Memory Up insieme a Paolo Mattia Palazzolo) ci ricorda una semplicissima regola:

Formula ciò che desideri in modo preciso e concreto, non lasciare spazio alle interpretazioni

LA VERA FORTUNA

Certamente il “fattore C” esiste, ma in questo articolo abbiamo visto che il nostro SAR, e quindi il nostro pensiero, influenza la nostra capacità di cogliere le occasioni. 

Immaginiamo un ragazzo in un bar. Con la coda dell’occhio nota delle ragazze indicarlo e sorridere tra loro…  Il suo atteggiamento, la sua autostima, può fargli credere di aver catturato la loro attenzione o perché ha qualcosa che non va, o per qualche pregio. Da una parte sarà a disagio e si guasterà la sua pausa al bar, dall’altra… potrebbe decidere di andare a parlare con loro, e chissà cosa potrebbe nascere… potrebbe perfino trovare l’amore della sua vita! 

Tutto per aver colto un segnale nel modo giusto, in una circostanza casuale.

La vera fortuna è essere preparati a cogliere le opportunità. 

In che modo?

Con i giusti pensieri, il giusto atteggiamento, le giuste domande (alle quali Memory Up dedica un’intera serata della sua Scuola di Formazione!).

Possiamo avere diverse incertezze di fronte a una sfida o a un traguardo da raggiungere, ma attivando correttamente il SAR, ecco allora che mentre faremo azioni l’universo verrà a darci un aiuto.

Salite il primo gradino con fiducia, non occorre vedere tutta la scala.
Martin Luther King